Caloriferi a bassa temperatura
Come scaldare con un impianto di riscaldamento a bassa temperatura.
Ora insieme vediamo i casi in cui questo tipo di condizionamento della temperatura è funzionale e in quali non è consigliato.
Il primo passo da fare è valutare quante calorie sono necessarie per mantenere gli ambienti alla giusta temperatura; è un dato molto importante per scegliere la soluzione migliore per realizzare un impianto funzionale e vanno presi in considerazione vari fattori:
La struttura, l’isolamento, la dimensione dei locali e la posizione dello stabile.
Il Riscaldamento a bassa temperatura
Nell’edilizia residenziale i radiatori sono ad oggi i terminali più diffusi.
Di conseguenza per una temperatura ambientale intorno 23°C, i caloriferi devono raggiungere una temperatura di 70/80 °C con un notevole dispendio di energetico, ma questo incide anche sulle emissioni di sostanze inquinanti.
Le caldaie a condensazione o le pompe di calore sono sistemi all’avanguardia, così si riducono le spese e le emissioni inquinanti nell’ambiente.
La cosa migliore in assoluto ad oggi è poter utilizzare temperature di 45/55 °C dell’acqua nel impianto di riscaldamento utilizzato.
Dunque; alta temperatura poche ore al giorno o bassa temperatura più a lungo nella giornata?
Nel secondo caso, c’è un bel risparmio, grazie ad una maggiore efficienza.
Ragion per cui è comunque indispensabile coibentare l’edificio con i criteri temici, ideali per poter utilizzare un impianto di riscaldamento con caloriferi a bassa temperatura.
Renova designi da diversi anni a Milano si occupa di radiatori per riscaldamento a bassa temperatura.